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L'opera mette a disposizione degli studiosi l'insieme dei contesti di vasellame vitreo custodito presso l'area archeologica di Pompei. Infatti a partire dal 1886 i materiali scavati a Pompei cominciano ad essere conservati "-in loco", mentre altri continuano ad essere inviati al Museo di Napoli e soltanto a partire dal 1895 vennero conservati totalmente nei locali dell'area archeologica pompeiana. Arricchiscono il lavoro, di carattere interdisciplinare, le ricerche sulla composizione chimico-fisica di vetri pompeiani condotte da Robert Brill (Corning Museum of Glass, N.Y) e le analisi del contenuto dei recipienti realizzate dalla paleobotanica Anna Maria Ciarallo (SAP). I due preziosi contributi concorrono con i contesti archeologici a definire l'origine e l'uso del vasellame vitreo romano nella prima età imperiale.